Un incontro speciale quello che oggi si è tenuto all’Istituto “L.Geymonat” di Tradate, che ha riunito tre importanti esponenti del mondo dei libri: Sandro De Riccardis, giornalista de “La Repubblica”, Stefano Delprete, editor della casa AddEditore e Guido Affini, animatore della libreria “Il delfino” di Pavia e specialista di letteratura per adolescenti. Titolo dell’incontro era: “Leggere, come e perché. Strategie e difficoltà nella promozione della lettura”. Queste le tracce affrontate dai relatori: De Riccardis ha aperto il confronto con “Scrivo perché…”; l’intervento dell’editor Delprete ha affrontato il problema della scelta dei temi (“Pubblico libri: come e per chi?”), e al termine, Affini ha coinvolto gli studenti stimolandoli a chiedersi “Perché e come promuovere la lettura, tra immaginazione e serial televisivi”.
La Tavola Rotonda è stata solo la parte conclusiva di un progetto articolato, promosso dai docenti di Lettere, finalizzato alla promozione della lettura tra i giovani. Tutte le classi prime e seconde sono state coinvolte in un percorso didattico: le classi prime si sono dedicate alla lettura del romanzo di Claudio Fava “Mar del Plata”, mentre le seconde si sono cimentate nel dossier raccolto da De Riccardis “La mafia siamo noi”.
Le classi hanno presentato, in varie forme e modalità, i lavori svolti sui temi presenti nei libri letti, con particolare riguardo al tema della mafia, trasversale tra i due testi proposti. Parlare di mafia è stata occasione per gli studenti di riflessione sull’aspetto pervasivo della mafia anche in ambienti a loro vicini e sulla difficoltà nel contrastarla e sconfiggere la mentalità e gli atteggiamenti mafiosi, come evidenziato dalla raccolta di domande che sono state presentate ai relatori. Si è aggiunto il corso extracurricolare per il triennio superiore, dedicato alla collana “Narrazioni combustibili”, un percorso che parte dalla narrazione delle passioni di vari autori e che porta al racconto delle proprie passioni, per concludersi con la promozione da parte degli studenti della loro esperienza in un “elevator pitch”.
Due ore che sono trascorse velocemente, perché tanto c’era ancora da dire, tanto che la campanella dell’intervallo è suonata, ma il pubblico dei giovani lettori è rimasto in aula magna in attesa di vedere i pitch dei loro compagni.